Page 28 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Gennaio-Febbraio 2020
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SPETTACOLO DELL'EPIFANIA
A.C. RAGAZZI A.C. RAGAZZI
I ragazzi dell’Azione Cattolica presentano:
“VA’ E DÌ LORO…”: una voce che invia
Il clima di fede, di festa e di riposo connesso al Natale, ha fatto scorrere rapidamente nella gioia il tempo
delle vacanze. Un po’ meno per noi, che durante quei giorni abbiamo dovuto intensificare le prove, per il
tradizionale spettacolo della solennità dell’Epifania.
Lo riconosciamo, è stato un impegno non indifferente perché le cose da fare erano tante e il tempo poco:
copione da preparare e da imparare a memoria, ruoli, regia, scene, musica, costumi, ragazzi con tanta voglia
di fare ma anche con tanta voglia di giocare, di divertirsi…ci mancherebbe non fosse così.
Lo spettacolo ha richiesto ai ragazzi e ai genitori di mettere in gioco tutti i loro talenti e le loro doti:
recitazione, canto, ballo, comicità… e più di ogni altra cosa la generosità di impegnarsi a recitare, non solo
per sé stessi, ma soprattutto per gli altri… anche se gli altri erano davvero pochi…
E così, prova dopo prova, eccoci arrivati al 6 gennaio, solennità dell’Epifania.
I ragazzi sul palco dietro le tende, agitatissimi, parlano, si muovono, ripetono la parte, non stanno fermi…
Le orecchie cercano di captare che cosa sta succedendo là fuori, in platea. Le gambe tremano. Ci guardiamo
negli occhi, ci prendiamo tutti per mano…una preghiera spontanea esce dalle nostre labbra, una preghiera
liberatoria, che ci toglie di dosso quell’inutile ansia che ci spaventa e non ci permette di concentrarci.
Il nostro momento si fa sempre più vicino. Parte la presentazione, parte il filmato, bellissimo fatto da
Giovanni, parte lo spettacolo… il nostro spettacolo, che abbiamo provato tante volte e che ci ha seguito nei
pensieri giorno dopo giorno.
Buio, sipario aperto, i ragazzi sparpagliati sul palco, con tanti occhi puntati addosso. Ad un certo punto
s’accendono le luci e senza pensieri per la mente cominciano a discutere… ma a discutere con chi? Con
Maria Maddalena che dal sepolcro, dove ha incontrato Gesù Risorto, è venuta di corsa a dare il lieto
annunzio: “Cristo è vivo, è in mezzo a noi”.
Maria, la discepola meravigliosa, “di buon mattino, quand’è ancora buio”, si reca al sepolcro, ricreato
da noi nel Tempio di San Tomè. Gli apostoli forse stanno ancora dormendo, distrutti dalla delusione e
dalla paura. Ma lei si alza presto, è ancora notte, nemmeno aspetta che le luci dell’alba rendano più sicuri i
viottoli di Gerusalemme. Ha solo un pensiero in testa: andare alla tomba a piangere il suo amore perduto.
E là, impietrita, piange come se il tempo non esistesse più o non avesse più alcun valore. La sfiorano due
angeli, lei non sembra neanche emozionarsi. Non sussulta nemmeno quando quello che le sembra il custode
del giardino le domanda: “perché piangi?”. Maddalena insiste: “dimmi dove l’hai posto, e io andrò a
prenderlo”.
E poi Gesù, tornato dalla morte, si manifesta a lei…e la chiama per nome: “Maria!”.
È un momento straordinario, dolcissimo. Sicuramente lei lo avrà abbracciato, le sarà caduta davanti in
ginocchio… non lo sappiamo. Di certo lo avrà toccato, perché Lui le dice: “Non mi trattenere! Ma va’ dai
miei fratelli e dì loro quello che hai visto!”.
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