Page 3 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Febbraio 2021
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sente la voce del Maestro: “Dico a te, alzati” ....per
servire la vita dei nostri figli, per fare di loro “dei
buoni cristiani, degli onesti cittadini e, in futuro, dei
felici cittadini del cielo” (San Giovanni Bosco)
Riprende la catechesi dei ragazzi in presenza e non
solo per loro. Nei mesi scorsi i catechisti e gli ani-
matori adolescenti hanno sperimentato “qualcosa”
a distanza: alla comunità stanno a cuore ragazzi
e famiglie. Tra le tante parole anche inutili, sedu-
centi, false, quanto è importante una parola amica,
la Parola che dice, incoraggia, sostiene, provoca,
chiama: “Dico a te, alzati”....perché grandi e pic-
coli, adulti e giovani, genitori e figli impariamo a
servire la vita: secondo Papa Francesco “una vita
che non serve, non serve” (è inutile, insignificante).
“Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni paro-
la che esce dalla bocca di Dio”: non di solo pane, nel Vangelo di Giovanni (16,24). Ossia: “Siate in
non di solo lavoro, non di sola scuola, non di solo atteggiamento di richiesta!”. Ecco cos’è determi-
sport,..... Questa Parola non cancella il resto, dà sa- nante per incamminarvi verso la gioia perfetta,
pore, colore e calore e ci aiuta a custodire e tenere completa, compiuta, che Dio vi destina. Se Cristo
vivo il desiderio di verità, libertà, felicità, amore... parlava così, è perché percepiva nell’essere umano
che trova pace solo quando riposa nel Signore. una forza capace di “desiderare ciò che discende
Un mistico ebreo di Safed scriveva nel XVI secolo: dal cielo”.
“Non vi è nulla che possa discendere dal cielo, se Ma occorre andare oltre. Per Gesù, il desiderio ten-
non c’è una forza che lo desidera”. Così, dunque, de alla gioia, è anzi orientato verso l’esperienza di
tutto sta nel desiderio. una pienezza di gioia fin da quaggiù.
All’alba del cristianesimo, come al giorno d’oggi, Buon cammino di Quaresima, il Signore si rivolge
l’ostacolo essenziale al suo messaggio di liberazio- a te moglie, marito, mamma, papà, anziano, giova-
ne rimane quella sorta di anemia del desiderio in ne, ragazzo, a te che hai perso una persona cara....
cui ci si adatta alla vita con un’indifferenza prossi- “dico a te, alzati!”
In confidenza...
ma alla mancanza di speranza. “Chiedete e otterre- In confidenza...
te, perché la vostra gioia sia piena!”, insiste Gesù Don Giulivo
“...riflessioni strada facendo...”
Sicuramente ognuno di noi, pensando a ciò che un anno fa ci ha cambiato la vita, ha una testimonianza,
un ricordo da raccontare, ricordi che purtroppo sarebbero poi diventati dolorosi per molti.
Come non ricordare come comunità l’ultima sfilata di carnevale, accennata nello scritto qui accanto
del nostro parroco? Si fa? ...Non si fa? Che fanno le altre parrocchie? Poi la decisione: non c’è ancora
alcuna disposizione ufficiale e... si parte. Tutti vicini a far festa, a scherzare, come tradizione vuole.
Pochi giorni dopo però nella mente di ciascuno di noi ha iniziato a balenare una preoccupazione:
l’essere stati lì vicini insieme a tante persone è stato un azzardo? E sì: infatti la primaria precauzione
per evitare di contagiarsi era il distanziamento, come nei giorni successivi ci veniva consigliato.
Da allora lo stare vicini è diventato un “pericolo”, mentre lo stare distanti l’uno dall’altro un “bene”.
Un virus invisibile ed insidioso aveva stravolto tutti i canoni del nostro vivere in società!
Tuttavia l’anno che è trascorso ci ha fatto capire che ciò che veramente conta è l’essere vicini non
tanto con il corpo, ma con il cuore; sono gli affetti più veri e profondi quelli che ci tengono uniti e
ci permettono di aiutarci l’un l’altro, giorno dopo giorno nel cammino della vita ...strada facendo.
Franco
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