Page 7 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Gennaio-Febbraio 2022
P. 7
SAN ROCCO IN ALBENZA
Parroci di Albenza del ‘900 39 parte - continua
a
Don Luigi Foiadelli (1912-1919)
Per il 1914-1915 don Foiadelli annota sul Liber Chronicus
della parrocchia altre notizie interessanti: “Vennero
eseguite in piena estate i tre affreschi dell’abside ancora
dal distinto pittore Brignoli”; nel gennaio 1915 “
si tennero per otto giorni continui le S. Missioni predicate
dal rev. prevosto Ruggeri don Giuseppe di Boccaleone,
dal rev. don Foiadelli sac. Giovanni, prevosto e vicario
foraneo di Gromo S. Giacomo, e dal rev. don Antonio
Pedemonti prevosto di Paladina”; come si vede
per Albenza si chiamavano per la predicazione delle
Missioni predicatori di grido.
Per il 1916 il Liber Chronicus riporta un curioso episodio
che vale la pena di riportare per intero ancora una volta:
“Questione tra il parroco di S. Rocco in Albenza
ed il prevosto di S. Bartolomeo in Almenno intorno
allo jus funeris (diritto di funerale).
Il giorno 20 marzo 1916 una parrocchiana di qui,
è don Foiadellli che scrive, a nome Castagna Maria vedova
Botti, domiciliata nella parrocchia di S. Rocco, è entrata
nell’ospedale Bettoni situato nel centro del Comune
e nella parrocchia di S. Bartolomeo. la riserva che intende fare, ma non so come praticamente
Passati 8 giorni ebbe luogo il decesso della medesima, intende fare. Mia intenzione, secondo l’uso, è di fare
cioè il 27 marzo 1916. il trasporto a questa chiesa parrocchiale...
Visti i decreti del Sinodo diocesano, scriveva don Pezzoli, Questo per non rompere l’uso legittimo previsto anche
e tutti gli altri decreti, toccava al parroco dell’Albenza fare nel Sinodo al n. 249. Se si vuol fare diversamente, elevo
i funerali della signora Castagna; don Pezzoli invece voleva opposizione e protesta sino a che l’autorità abbia deciso.
farli lui. Avuto il prevosto di Almenno S. Bartolomeo In questo senso ho telefonato a mons. Vicario generale.
don Alessio Pezzoli la sera del giorno 27 marzo a mezzo Ci voleva proprio poco ad intendersi a voce,
del genero della defunta Castagna, al quale il parroco se non in persona, almeno per mezzo del suo curato.
di Albenza decisamente aveva detto di comunicare che Alle 4 di oggi io farei il solito trasporto alla chiesa.
i funerali si facessero ad Albenza, perciò avesse all’uopo Con stima dev.mo sac. Alessio Pezzoli”.
il permesso di seppellimento e questa fondata decisione Don Pezzoli aveva un po’ troppo presto scoperto le sue carte;
fu nota al prevosto di S. Bartolomeo come si vede da questa don Foiadelli, facendo riferimento anche al testamento
lettera: “Molti rev. prevosto di Almenno S. Bartolomeo, della Castagna in cui essa disponeva come sua ultima
28 marzo 1916. In ossequio al canone 260 del Sinodo volontà di impegnare la sua sostanza di lire 300 per il
diocesano... intendo riservarmi tutti i diritti parrocchiali trasporto della sua salma ad Albenza se venisse a morte
di funere. Con stima, Foiadelli sac. Luigi parroco di S. Rocco nell’ospedale Bettoni, e di avere i suoi funerali ad Albenza,
in Albenza”. senza tanti preamboli, alle 2 del pomeriggio (don Pezzoli
Rispose don Pezzoli: “Almenno S. Bartolomeo, 28 marzo aveva stabilito il funerale alle 4) “si portò all’ospedale in
1916. Sapevo già che si era stabilito di fare i funerali della forma privata e fece il trasporto della salma dall’ospedale
defunta Castagna in cotesta parrocchia, né io posso oppormi alla parrocchia di Albenza”.
a questo, né voglio. Questo però da sempre i funerali dei A nulla valsero le proteste di don Pezzoli; da notare che
decessi in questo ospedale, compresi quelli di Albenza, la salma fu trasportata a piedi dal Bettoni fino in Albenza.
furono celebrati prima qui, con o senza elemosina, poi L’astuzia della montagna aveva vinto sul diritto della
aveva luogo il trasporto in Albenza quando si credeva. pianura.
Dalla lettera da lei mandatami, sebbene in ritardo, rilevo Ermanno Arrigoni 7