Page 2 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Gennaio-Febbraio 2020
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In confidenza...
….i pastori sono ormai tornati ai loro greggi e i magi per un’altra via
stanno tornando al loro paese, ma segnati per sempre dall’incontro con Gesù…la loro vita non sarà più
quella di prima. L’evento del Natale è raccontato alla luce della Pasqua del “Signore crocifisso, sepolto,
risorto” che ne è il compimento. L’icona dell’anno pastorale “Va’ e di’ loro” è ambientata all’esterno non
della grotta della natività ma del sepolcro vuoto e come pastori e magi troviamo la Maddalena che cerca
il Signore.
“Rabbunì!” (Maestro): è quando Gesù
chiama per nome la Maddalena che ella
finalmente si rende conto di avere di
fronte il suo Gesù; si fa certa che è Lui,
proprio Lui! Dunque è risorto! Infatti
ella ha davanti a sé un uomo vivo, uno
che gli parla, uno che tre giorni prima
era sì stato crocifisso ed era morto ma
che ora è più vivo che mai! Una vita
più forte della morte, una vita piena!
Allora Gesù è proprio il suo Gesù
perché è il suo maestro, quello che
lei ha imparato a seguire passo passo
dopo che Lui l'aveva liberata da sette
demoni, da una situazione colma di
pena e di sofferenza (cfr Lc 8,1-2). La
sequela che lei aveva vissuto da quando
l'aveva incontrato l'aveva portata
ad amare tutto di lui: i suoi piedi che
la portavano dove non avrebbe mai
pensato di arrivare, le sue mani che
compivano gesti di comunione e di
cura, le sue labbra che pronunciavano
parole capaci di risollevare e consolare
anche i più disperati. Tutto questo le
era rimasto così impresso nel cuore
che lei si sentiva se stessa solo con Lui,
che lei poteva essere conosciuta solo se
si conosceva anche Lui. Sentiva che lei "Noli me tangere" [Non mi toccare]
era Maddalena e insieme era di Cristo; Beato Angelico (1438-1440)
che lei viveva perché le viveva dentro, nel cuore e nella mente. Qualche tempo dopo la risurrezione di Gesù
e dopo la testimonianza di Maddalena e degli apostoli i discepoli di Gesù furono chiamati cristiani (cfr At
11,26) che è come dire che non si poteva parlare di loro senza parlare di Gesù. Si trattava di uomini e donne
che avevano come riferimento assoluto proprio la testimonianza, gli insegnamenti, la persona di Gesù.
Il tempo ordinario ci è dato per imparare a essere sempre più profondamente, convintamente, gioiosamente
e serenamente cristiani. Il tempo ordinario ci è dato per imparare sempre di più a unire la nostra vita alla
sua, a fare della nostra persona una cosa sola con Lui, con il suo modo di pensare, di intendere le cose, di
affrontare i problemi, di vivere le relazioni. Insomma, per essere testimoni di vita buona e di pace tra tutti
come Lui ha fatto. Lui, il nostro Maestro.
Mi piace ricordare alcuni momenti di vita ordinaria dentro i quali lasciarsi guidare dal Maestro.
2 Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco