Page 4 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Gennaio-Febbraio 2020
P. 4
“Aprite le porte alla vita”: l’invito della 42°
giornata nazionale per la vita che si celebra il 2
febbraio “All’inizio c’è lo stupore. Tutto nasce
dalla meraviglia e poi pian piano ci si rende conto
che non siamo l’origine di noi stessi. Possiamo
solo diventare consapevoli di essere in vita una
volta che già l’abbiamo ricevuta, prima di ogni
nostra intenzione e decisione. Vivere significa
necessariamente essere figli, accolti e curati,
anche se talvolta in modo inadeguato”.
È vero. Non tutti fanno l’esperienza di essere accolti
da coloro che li hanno generati: numerose sono le
forme di aborto, di abbandono, di maltrattamento
e di abuso.…..Se diventiamo consapevoli e riconoscenti della porta che ci è stata aperta, e di cui la nostra
carne, con le sue relazioni e incontri, è testimonianza, potremo aprire la porta agli altri viventi. Nasce
da qui l’impegno di custodire e proteggere la vita umana dall’inizio fino al suo naturale termine e di
combattere ogni forma di violazione della dignità, anche quando è in gioco la tecnologia o l’economia.….
L’ospitalità della vita è una legge fondamentale: siamo stati ospitati per imparare ad ospitare. Ogni
situazione che incontriamo ci confronta con una differenza che va riconosciuta e valorizzata, non eliminata,
anche se può scompaginare i nostri equilibri. È questa l’unica via attraverso cui, dal seme che muore,
possono nascere e maturare i frutti (cf Gv 12,24). È l’unica via perché la uguale dignità di ogni persona
possa essere rispettata e promossa, anche là dove si manifesta più vulnerabile e fragile. Qui infatti emerge
con chiarezza che non è possibile vivere se non riconoscendoci affidati gli uni agli altri. Il frutto del
Vangelo è la fraternità.” (dal Messaggio dei Vescovi italiani)
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro»
(Mt 11,28) ….”. Nella XXVIII Giornata Mondiale del Malato
(11 febbraio), Gesù rivolge l’invito agli ammalati e agli oppressi,
ai poveri che sanno di dipendere interamente da Dio e che, feriti
dal peso della prova, hanno bisogno di guarigione. Gesù Cristo,
a chi vive l’angoscia per la propria situazione di fragilità, dolore
e debolezza, non impone leggi, ma offre la sua misericordia, cioè
la sua persona ristoratrice. Gesù guarda l’umanità ferita. Egli ha
occhi che vedono, che si accorgono, perché guardano in profondità,
non corrono indifferenti, ma si fermano e accolgono tutto l’uomo,
ogni uomo nella sua condizione di salute, senza scartare nessuno,
invitando ciascuno ad entrare nella sua vita per fare esperienza di
tenerezza.” (dal messaggio di Papa Francesco)
La giornata del Seminario (15-16 febbraio), particolarmente significativa per le ragioni già note, potrebbe
interrogare i genitori: ”e….se mio figlio volesse entrare in Seminario?”; i ragazzi ….tra le domande sul
futuro: “ho il coraggio di prendere in considerazione la possibilità di un’esperienza di seminario…..e
chiedermi se il Signore mi chiama ad essere prete?”
Giornata nazionale per il dialogo tra ebrei e cattolici, giornata mondiale dei malati di lebbra, giornata
della memoria, giornata mondiale della vita consacrata…Giornata del Maestro… Maestro per la giornata
della vita di tutti!
Imparare a vedere la vita come Lui e aiutarci reciprocamente in questo è parte del nostro essere cristiani.
Mostrare al mondo e alla società in cui viviamo come le sue parole, i suoi insegnamenti, il suo stile di vita
ispira il nostro stesso modo di essere umani e ci dona una sapienza di vita è assolvere al nostro compito.
Così vivendo rispondiamo già alla voce che ci invia, rispondiamo alla missione che ci è data.
4 Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco