Page 22 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Aprile-Maggio 2020
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FARE ESPERIENZA È IL MIGLIOR MODO DI APPRENDEREARE ESPERIENZA È IL MIGLIOR MODO DI APPRENDERE
                                             F



                                          Martedì 11 Febbraio le educatrici di nido e sezione primavera hanno accolto,
                                         nelle  rispettive strutture,  i genitori  dei bambini  che attualmente  stanno
                                      frequentando l’asilo.

                             Questa  serata  è  stata  pensata  in  modo  alternativo  rispetto  alle  altre;  anziché  la  solita
            riunione frontale si è pensato di proporre ai genitori un laboratorio pratico, dove poter agire e vivere in
         ASILO INFANTILE POZZI
            prima persona in modo tale da poter sperimentare concretamente ciò che i bambini vivono quotidianamente.
            Abbiamo accolto i genitori con una luce soffusa, candele, diffusori profumati e una musica di sottofondo.
            Abbiamo accompagnato le famiglie all’interno della struttura invitandole a muoversi e lasciarsi andare,
            come e dove meglio credevano, in modo personale e silenzioso così da poter ascoltare e vivere le proprie
            emozioni.
            Abbiamo predisposto quattro tipi di
            laboratori  ovvero quello manipolativo,
            sensoriale, destrutturato e grafico pittorico.
            Nel  laboratorio  manipolativo  abbiamo
            preparato  due tavoli,  delle  candele  e  su
            ogni tavolo abbiamo messo a disposizione
            impasti diversi: pasta di sale, pasta di grano
            saraceno,  creta  e pasta di sale al cacao.
            Qui i genitori hanno avuto la possibilità di
            focalizzare  la  propria  attenzione  sul tatto,
            il primo senso che si sviluppa nei bambini
            già  nel  grembo  materno,  impastando  e
            plasmando  a proprio piacimento  i diversi
            elementi proposti.

            Nel laboratorio sensoriale abbiamo costruito un sentiero da percorrere a piedi nudi, fatto con materiali
            naturali come la terra, il mais, le foglie, i sassi e degli assi di legno, ma anche con materiali di recupero
            come bottoni colorati, stoffe e cerchi di gomma. In questo modo abbiamo dato spazio alle sensazioni fisiche
            e non solo, che i vari materiali e la situazione hanno scaturito negli adulti.
            Nel laboratorio destrutturato sono stati predisposti su di un tavolo e su una pedana dei materiali di scarto
            industriale come coni di cartone, dischi di carta, cartoncini, piastre di compensato nero e tappi di plastica.
            Il gioco destrutturato permette, soprattutto ai bambini, di conoscere attraverso dei materiali di recupero e/o
            naturali le varie consistenze, le proprietà fisiche di un oggetto, la relazione che vi può essere tra più oggetti,
            la classificazione dei materiali ed infine permette anche di utilizzare questo tipo di materiale per un’attività
            più prettamente simbolica ovvero di “imitazione” della quotidianità.
                                                                          Infine  nel  laboratorio  grafico  pittorico
                                                                          abbiamo proposto ai genitori il “Closlieu
                                                                          di Stern”,  ossia una stanza  dalle  pareti
                                                                          rivestite  di carta  ed una tavolozza
                                                                          piena  di colori  dove poter dipingere
                                                                          liberamente  in  verticale,  stando  in  piedi,
                                                                          così da  permettere al proprio corpo di
                                                                          muoversi  liberamente  lasciando  traccia
                                                                          di sé attraverso il colore.  Traccia  di sé,
                                                                          proprio quello che un bambino sin dai 12
                                                                          mesi di vita attraverso le attività pittoriche
                                                                          riesce a percepire; sin da piccoli infatti i



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