Page 17 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Gennaio-Febbraio 2022
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BIBBIA
Artemisia Gentileschi: Giaele uccide Sisara; 1620 - Museo di Budapest
tenda, impugnò un martello, venne pian piano accanto a lui Così c’è un altro bel quadro della pittrice Artemisia
e gli conficcò il picchetto nella tempia, fino a farlo penetrare Gentileschi, che già conosciamo per la tela di Giuditta
in terra” (Giudici 4,18-21). e Oloferne, che ritrae Giaele mentre pianta il chiodo
Nel Canto di Debora così viene descritto questo episodio: nella tempia di Sisara, esprimendo così ancora una volta
“Sia benedetta tra le donne Giaele, la moglie di Cheber il suo odio contro i maschi: era stata violentata da ragazza.
il Kenita, benedetta tra le donne della tenda! Debora e Giaele hanno questo significato teologico
Acqua egli chiese, latte ella diede, in una coppa da principi nel Libro dei Giudici: il Dio di Israele è colui che sostiene
offrì panna. Una mano ella stese al picchetto e la destra il suo popolo nelle ore difficili, e che si serve anche delle
a un martello da fabbri, e colpì Sisara, lo percosse alla testa, donne che nella società di allora contavano quasi niente.
ne fracassò, ne trapassò la tempia. Nel prossimo articolo parleremo delle donne presenti
Ai piedi di lei si contorse, cadde e giacque; ai piedi di lei nella genealogia di Gesù secondo il Vangelo di Matteo;
si contorse, cadde; dove si contorse, là cadde finito” possiamo dire le sue antenate, che tranne Rut, erano poco
(Giudici 5,24-27). di buono. Tre straniere: Tamar, Raab o Racab e Rut
(Matteo allude all’universalità delle genealogia di Gesù) e
Giaele è come Giuditta: per salvare il proprio popolo, tre poco di buono: Tamar, Raab, una prostituta, e Betsabea,
per evitare che gli uomini fossero uccisi e che le donne la moglie di Uria da cui Davide ebbe Salomone (la grazia
diventassero schiave e concubine dei vincitori e i figli che prevale sul male).
fossero fatti schiavi, così era allora per i vinti, si può Ermanno Arrigoni
e si deve uccidere l’oppressore.
Manzoni cita Giaele con un bel epiteto nella poesia
“Marzo 1821”: “Quel Dio che in pugno alla maschia Giaele
pose il maglio e il colpo guidò”. 17