Page 25 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Ottobre 2020
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Conoscere la “Parola di Dio”
nel latte... Il suo petto è tutto d’avorio, tempestato
di zaffiri. Le sue gambe, colonne di alabastro,
posate su basi d’oro puro... Dolcezza è il suo
palato; egli è tutto delizie! Questo è il mio diletto,
questo è il mio amico, o figlie di Gerusalemme”
(Cantico 5,10-169). E l’elogio del ragazzo per
la sua ragazza: “Tu sei bella, amica, come Tirza
[era la capitale del regno del nord di Israele, il suo
nome significa: gradevole, piacevole], leggiadra
come Gerusalemme, terribile come schiere a
vessilli spiegati. Distogli da me i tuoi occhi: il
tuo sguardo mi turba. Le tue chiome sono come
un gregge di capre che scendono dal Gaalad. I
tuoi denti come un gregge di pecore che risalgono
dal bagno. Tutte procedono appaiate e nessuna è
senza compagna. Come spicchio di melograno la
tua gota, attraverso il tuo velo... Unica è la mia
colomba, la mia perfetta. Chi è costei che sorge
come l’aurora, bella come la luna, fulgida come
il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?”
(Cantico 6,4-10). Sono due esempi; é un invito a
leggere tutto il Cantico dei Cantici. Così commenta
questi testi Ravasi: questa è la contemplazione
della bellezza fisica dell’uomo; “pensiamo che
cosa può essere la bellezza interiore, la grandezza
del genio umano” (Idem 16). L’uomo si sentiva infelice; nonostante avesse di
fronte tutto lo splendore della creazione, l’uomo
I primi 3 capitoli della Genesi appartengono a due non trovò qualcosa, qualcuno che fosse suo pari,
fonti diverse; per questo ci sono due racconti della non trovò un suo partner. “E’ molto triste! Egli non
creazione. Alla tradizione Sacerdotale (secolo ha un aiuto che gli stia di fronte, non ha altri due
VI a. C.) appartiene Genesi 1-2,4; alla tradizione occhi simili ai suoi” (Idem, 47). Dio se ne accorge:
Jahvista (secolo XI a. C.) appartiene Genesi 2,4-3, “Non è bene che l’uomo sia solo; voglio farvi un
il secondo racconto della creazione e del peccato
originale. Gli autori delle due tradizioni vivono aiuto che gli corrisponda” (Genesi 2,18). “Allora
in tempi completamente diversi, sono distanti il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo,
5 secoli l’uno dall’altro. Il primo racconto della che si addormentò, gli tolse una delle costole
creazione, Genesi 1,2-4, è stato scritto dunque e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio
dopo il secondo racconto della stessa, Genesi 2,5- formò con la costola, che aveva tolto all’uomo,
2,25. Il redattore finale della Genesi, dopo l’esilio una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo
babilonese, non si è preoccupato, secondo le disse: “Questa volta è ossa è osso delle mie ossa.
concezioni di allora, di unire i due racconti in uno Carne della mia carne. La si chiamerà donna,
solo, ma ha messo i due racconti uno dopo l’altro, perché dall’uomo è stata tolta”. Per questo l’uomo
anche perché se riguardano lo stesso argomento, lascerà suo padre e sua madre e i due saranno
hanno cose da dire in maniera diversa. un’unica carne” (Genesi 2,11-24). Ravasi definisce
questa espressione: “Il primo canto d’amore
Al termine della creazione“ l’uomo impone i nomi dell’umanità” (Idem, 48).
a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a
tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò (1 continua).
un aiuto che gli corrispondesse” (Genesi 2,20). Ermanno Arrigoni
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