Page 14 - Bollettino Dicembre 2019
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SoLeNNitÀ dei SANti
         ANNo PAStoRALe PARRoCCHiALe 2019-2020

                ottAVARio dei MoRti


            Come tutti gli anni, anche quest’anno, è iniziato il mese di novembre con la splendida e luminosa festa di
            tutti Santi.
            Ma  chi  sono  i  santi?  Com’è  stato  affermato  più  volte  dai  nostri
            sacerdoti nelle omelie, i santi non sono solo quelli conosciuti che
            finiscono  sui  calendari  e  che  veneriamo  nelle  chiese,  ma  anche
            tantissimi altri, donne e uomini, conosciuti solo da Dio, che nessuno
            celebra ma che rendono luminoso e attraente il volto della chiesa.
            La S. Messa delle 10.30 nella solennità di tutti i Santi ha visto la
            partecipazione festante dei bambini di seconda elementare ciascuno
            con in mano l'immagine del santo di cui portano il nome: una presenza
            la loro che ha rallegrato di freschezza questa celebrazione in onore
            del novello diacono Don Luca.
            Il pomeriggio di quella luminosa giornata, abbiamo raggiunto in
            tanti il cimitero per partecipare alla Messa e commemorare i nostri
            cari defunti.
            La nostra presenza numerosa in quel luogo di preghiera, di
            ricordi, di silenzio, di tanti fiori e ceri deposti con amore su
            ogni tomba, ha fatto sì che quel luogo ci ponesse con rispetto
            di fronte al mistero della morte, che non dice l’ultima parola,
            ma che segna solo il passaggio da questa all’altra vita.
            Nel contesto della settimana, oltre alle celebrazioni quotidiane
            a suffragio dei nostri defunti, sia al cimitero che in parrocchia,
            sono  stati  proposti  alcuni  momenti  significativi:  una  bella
            meditazione, condotta da don Giovanni Gusmini, dal titolo:
            “Attraverso il mistero del dolore e il velo  della  morte: la
            presenza del prete” e la visione del film: “Diario di un curato
            di campagna”.
            Sono stati pure ricordati, con la celebrazione di una Santa Messa, i defunti che ci hanno lasciato durante
            l’anno. Ai loro familiari era stata recapitata una lettera di invito a partecipare alla Messa e al termine della
                                                     celebrazione è stato dato loro un cero da deporre sulla tomba
                                                     del loro caro. La risposta è stata molto significativa, siamo certi
                                                     che quanti hanno aderito hanno vissuto un’ora di intensa e di
                                                     affettuosa preghiera con tutta la comunità.
                                                     Durante tutto l’ottavario all’altare della Madonna del Carmine e
                                                     durante la S. Messa in ricordo dei defunti dell'anno al centro della
                                                     chiesa era stato posto il catafalco addobbato con l’artistico panno
                                                     nero funebre. Che non voleva insinuare una visione tenebrosa
                                                     del morire cristiano, ma certamente costituiva un richiamo alla
                                                     serietà dell’ultimo giorno e soprattutto del giudizio divino, che
                                                     nulla deve togliere alla serenità con la quale noi credenti viviamo
                                                     i nostri giorni.
                                                     E così anche il mese di novembre è volato via, tra tanti ricordi
                                                     e tanta preghiera, ma senza lasciare il vuoto dietro di sé, ma la
                                                     consapevolezza che siamo immortali e che tutta la nostra vita
                                                     consiste  nello scoprire  le  regole  del  gioco,  il  tesoro nascosto
                                                     nel campo, con la certezza che siamo molto di più di ciò che
                                                     appariamo, di ciò che pensiamo di essere.
                                                                                                             Anna



              14   Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco
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