Page 22 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Giugno-Luglio 2020
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LETTERE AL NOTIZIARIO
LETTERE AL NOTIZIARIO
“APERUIT ILLIS, APRI’ LORO LA MENTE”
Ermanno Arrigoni, in un suo articolo del mese di marzo, ci ha introdotti alla lettura della
sorprendente lettera apostolica di Papa Francesco “APERUIT ILLIS”.
E’ questa una lettera che, invitandoci alla conoscenza delle Sacre Scritture e aprendoci a quei
POSTA POSTA POSTA
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Sacri Testi, ci “disseta”.
Ben scrive Don Giulivo nel fascicoletto della terza settimana del tempo di Quaresima.
Come acqua che disseta:
…..“E’ giunto il tempo in cui si può adorare Dio ovunque, perché egli è Spirito e non ha confini. Ma ci
aspetta nelle gole assetate di fratelli e sorelle bisognosi, che il Messia è venuto ad appagare. Dio ama tutti i
suoi figli, e Gesù ne è la testimonianza più diretta. E’ Lui il Cristo atteso, l’acqua che zampilla eternamente,
che toglie ogni sete del mondo”.
Proprio per questo, come scrive Papa Francesco..“La Bibbia non può essere solo patrimonio di alcuni, ma
appartiene, anzitutto, al popolo convocato per ascoltarla e riconoscersi in quella Parola” (n. 4)
Perché è così penetrante e consolante per me questa lettera apostolica?
Penetrante, perché come ci ricorda il Santo Padre nel suo scritto “L’azione dello Spirito Santo non riguarda
soltanto la formazione della Sacra Scrittura, ma opera anche in coloro che si pongono in ascolto della Parola
di Dio…..Con Gesù Cristo la rivelazione di Dio raggiunge il suo compimento e la sua pienezza; eppure, lo
Spirito Santo continua la sua azione.(n.10).
Consolante, perché non siamo e non saremo mai soli; lo Spirito Santo che ci è stato donato, permette
che l’amore di Dio venga riversato nei nostri cuori (Rm 5, 1-2-5-8), perché il frutto dello Spirito Santo è
l’Amore.
APERUIT ILLIS è una lettera che nello stesso tempo è carezzevole e accorata, perché come scrive Papa
Francesco…“Essa provoca dolcezza e amarezza. Tornano alla mente le parole del profeta Ezechiele quando,
invitato dal Signore a mangiare il rotolo del libro, confida: “fu per la mia bocca dolce come il miele”.
Anche l’evangelista Giovanni sull’isola di Patmos rivive la stessa esperienza di Ezechiele di mangiare
il libro, ma aggiunge qualcosa di più specifico: “In bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l’ebbi
inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l’amarezza”.
La dolcezza della Parola di Dio ci spinge a parteciparla a quanti incontriamo nella nostra vita per esprimere
la certezza della speranza che essa contiene. L’amarezza, a sua volta, è spesso offerta dal verificare quanto
difficile diventi per noi doverla vivere con coerenza, o toccare con mano che essa viene rifiutata, perché non
ritenuta valida per dare senso alla vita. E’ necessario pertanto non assuefarsi mai alla Parola di Dio, ma
nutrirsi di essa per scoprire e vivere in profondità la nostra relazione con Dio e i fratelli” (n.12).
E’ una lettera apostolica semplice, di immediata lettura; ci sollecita, ci apre la mente e il cuore per accogliere
la Parola di Dio.
Marilisa
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Come abbiamo detto più volte, desideriamo che il nostro
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che lo arrichiscono: devono essere “gli scatti di più amanti
della fotografia”. L’impaginazione deve essere il progetto e
la realizzazione “di un gruppo” e non di uno solo.
Invitiamo tutte le persone appassionate nello scrivere, nel
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a disposizione delle nostre comunità le loro passioni e il
loro “saper fare”. Sono convinto che ne esistano tante nelle
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Franco
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