Page 8 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Maggio 2022
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SAN ROCCO IN ALBENZA
Parroci di Albenza del ‘900 41 parte - continua
a
nel disegno di ampliamento, per cui il cimitero riuscì
davvero decoroso.
Lo stesso scrivente aveva fatto promesse di dotare la
cappella di un altarino in marmo e del necessario per
la celebrazione della S. Messa, ciò che di fatto si fece
con il concorso della popolazione nell’anno 1921.
Nell’estate (1920) furono praticati i restauri della chiesetta
di S. Giuseppe rovinata in parte anche da un recente
terremoto. La spesa totale dei restauri, comprese 5 chiavi
Don Giuseppe Conti
(1919-1930) in ferro per assicurare la stabilità, fu di lire 1.229, delle
quali 884 furono sborsate dalla cassa della chiesa e lire
345 dai sigg. fratelli Tironi Giovanni e Raffaele proprietari
Il 29 giugno 1919 si ebbero i comizi popolari per la nomina
del nuovo parroco. Fino alla metà del Novecento, circa, i delle case annesse e del solaio soprastante [la chiesetta
parroci erano eletti dai capi famiglia della parrocchia, così di S. Giuseppe]”.
anche ad Almenno S. Bartolomeo; l’ultimo parroco eletto
dai capo famiglia a S. Bartolomeo fu don Alessio Pezzoli Continua a scrivere il nuovo parroco: ci sono due maestre in
morto nel 1941. Ad Albenza i concorrenti per l’elezione parrocchia, ottime: la signorina Angeleri Maria di Bergamo,
del nuovo parroco, dopo don Luigi Foiadelli, erano due: e la signorina Medolago Felicita di Almenno S. Bartolomeo.
“Lo stesso economo spirituale don Giuseppe Scotti “La scuola è poco frequentata in estate perché molte famiglie
e il rev. don Giuseppe Conti, coadiutore dal 1908 a Caprino si ritirano sui monti”.
Bergamasco. Risultò eletto, quasi a pieni voti, il rev. Conti Ermanno Arrigoni
don Giuseppe, il quale il 21 settembre dello stesso anno,
celebrandosi la festa votiva traslata del patrono S. Rocco,
faceva il suo solenne ingresso fra i buoni parrocchiani
esultanti”, così inizia a scrivere sul “Liber Chronicus”
di Albenza il nuovo parroco don Conti.
Allora gli abitanti di Albenza erano circa 520.
Nel 1920 avvenne in Albenza la visita pastorale del vescovo
Marelli; così scrive don Conti, giovane parroco di 36 anni:
“La visita pastorale riuscì ottimamente e mons. Vescovo
rimase soddisfattissimo. Fra i decreti di poca importanza
ci furono questi due riguardanti il cimitero e la chiesetta
di Ca’ Castrone: si interessi il parroco a far opera perché
l’ingrandimento del cimitero sia presto un fatto compiuto
essendovene vero bisogno.
La chiesetta di S. Giuseppe ha bisogno di essere restaurata
e riordinata, trovandosi in uno stato poco buono.
L’uno e l’altro decreto ebbero piena esecuzione durante
lo stesso anno. Difatti il Consiglio Comunale in seguito
a reclami dei consiglieri di Albenza sulla meschinità del
cimitero e a dimanda di lavoro di molti disoccupati, in
principio di marzo deliberava l’ampliamento del cimitero
e la costruzione di una discreta cappella con venti colombari
e ossario, più due attigue stanzette (cella mortuaria
e stanza ripostiglio) e prima della fine del mese si
incominciarono già i lavori. Il parroco scrivente
8 [don Conti] deve gratitudine al sig. ing. Benigno di Almenno
S. Salvatore perché accolse tutti i suoi desiderata e li portò