Page 23 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Agosto-Settembre 2021
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MONDO MISSIONARIO
Caro Fratello Pasquale 1930 - 2021
Serve tempo per metabolizzare un re, era autentica! Il suo
cambiamento, una mancanza, una essere positivo, i suoi
perdita. Serve tempo per esprimerla, per raccontarla. Noi sorrisi, i suoi abbrac-
uomini così attaccati agli avvenimenti terreni, ancorati ciare grandi a braccia
al tempo che scorre veloce come il vento, silenzioso, ma spalancate ad accoglie-
aimè non eterno. Serve tempo sì, perché la nebbia si apra re amici e nemici senza
come un sipario su una realtà nitida, non solo nei contor- pregiudizio, senza mi-
ni, e renda visibili i messaggi, gli insegnamenti. sura, erano qualcosa di
Fra Pasquale Rota ha brillato di luce riflessa, non una straordinario.
luce qualsiasi. È facile riflettere quello che viene dal Se è vero che la bellez-
mondo o quello che viene dal nostro "io"; molto più dif- za dell'uomo emerge
ficile, impegnativo e profondo, riflettere la Luce meravi- ancora di più dopo la
gliosa di Gesù Cristo. Quella Luce che fra Pasquale ha morte, allora aspettia-
saputo cogliere fin da piccolo e non l'ha più lasciata, anzi moci i frutti più belli
è diventata, con l'esperienza Francescana e Missionaria, che ci terranno compa-
ancora più forte e bella. gnia per molto tempo.
“Io sono la Luce del mondo” (Gv 8,12): così Gesù Cri- Fra Pasquale (Giuseppe
sto si è definito, così fra Pasquale amava spesso ripe- Rota alla nascita) è sta-
tere quale fonte inestimabile di immensa ricchezza che to un dono speciale di
sprigiona e si diffonde in miriadi di direzioni, forme ed Dio per tutti. La gioia
espressioni, attraverso coloro che la cercano, la desidera- più grande, da quan-
no. Ci vogliono animi aperti, liberi, umili, semplici, per do è nato a Casagno
riceverla, come quello di fra Pasquale che poi attraggo- nell’Abenza a quan-
no, ispirano, aiutano, trasmettono la gioia di vivere. do ha chiuso gli occhi
Amava delle persone, la libertà di esprimersi, le po- nell’infermeria dei Frati di Bergamo, è stata quella di
tenzialità, i talenti, ne dava valore, ne esalta la bellez- essersi innamorato di Gesù Cristo e, come ogni innamo-
za, grande o piccola fosse. Agli occhi di fra Pasquale le rato, averlo comunicato a tutto il mondo, perché Dio è
differenze si annullavano, di grado, di religione, di ceto Padre di tutti gli uomini.
sociale, di esperienze di vita pienamente realizzate o fal- Grazie fratello, amico, compagno di viaggio, hai con-
lite, non cambiavano il suo approccio, la sua delicatezza tribuito fortemente a rendere la nostra vita un po' meno
e stima, il suo stupore, tutti erano fratelli in Cristo, amici superficiale e un po' più ricca del Signore. Nei momen-
o nemici. Negli uomini con troppe certezze la bellezza ti difficili, che inevitabilmente dovremo affrontare nella
interiore di fra Pasquale suscitava uno dei vizi capitali, vita, ci ricorderemo della tua frase: “Sempre con l'ani-
l'invidia, ma anche questo fa parte della vita. ma piena di sole anche se … piove".
Non amava parlare di sé, il suo unico scopo era quello di Dio Ti ama ... e anche noi, caro fratello Pasquale.
esprimere la profonda gioia nel seguire Gesù e testimo- Giovanni
niarlo, il Signore della vita e della storia, come un vaso
di terra colmo: "Noi portiamo in noi stessi questo teso-
ro come in vasi di terra, perché sia chiaro che questa
straordinaria potenza viene da Dio e non da noi". 2
Corinzi 4:7.
Fratello Pasquale, come San Francesco, era un uomo di
preghiera, sapeva che le risposte ai dubbi e alle preoccu-
pazioni arrivano da lì, sia per se stesso, sia per gli altri.
Sapeva parlare alla gente in modo semplice e chiaro, tut-
to per lui riconduceva e si sintetizzava in due passaggi
essenziali: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo
cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
Questo è il grande e primo comandamento» (vv. 37-
38). «Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo
prossimo come te stesso» (v. 39).
Questa parola "Amore" che padre Pasquale utilizzava
spesso come saluto, senza banalità, gli veniva dal cuo-
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