Page 21 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Agosto-Settembre 2021
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MONDO MISSIONARIO
Lettera dall'Etiopia di Suor Nives Battaglia
Nella riflessione di Suor Nives emerge la profonda sofferenza nel vedere e vivere la situa-
zione drammatica che sta attraversando in questi ultimi anni il popolo Etiope, in continue
guerre tribali e nella difficoltà da parte del governo di gestire con giustizia un territorio così vasto per
proteggere, nei villaggi, donne e bambini, i più deboli (anziani se ne vedono pochi per via della vita media
che in Etiopia è drasticamente bassa). In tutto questo trambusto Suor Nives cerca di fare il possibile per
proteggere, curare e sfamare questo popolo, rischiando la sua stessa vita.
Nei molti interrogativi emerge la sua bellezza d’animo unita ad una fede, nonostante tutto, ricca di speran-
za in colui che ha in mano il disegno di ogni vita, di ogni popolo: Dio.
Comboni Missionary Sisters
P.O. Box 61 gelgel Beles
Beneshangul Gumuz
10 agosto 2021
L’incontro con i catechisti non era partito benissimo, con degli interventi a gamba tesa da parte loro. Ma
sister, dov’è Dio in questa carneficina? Domanda nuda e radi-
cale. Disonesto eluderla facendo finta di niente. Come ho fatto
io, quando mi hanno posto la domanda. Tentare una risposta è
un azzardo. Ma bisogna provarci.
Il mio hard disk gira a vuoto, è pieno di virus e non consente
nuove applicazioni.
Non esistono visioni neutre del mondo, né di Dio. In qualche
modo ogni visione è pregiudiziale costituendosi in base a de-
terminate interpretazioni di una realtà che in quanto percepita
attraverso dei filtri quali i sensi, non può mai essere neutra o
oggettiva nel senso classico o positivistico che è possibile dare
al termine. La visione di Dio ne è un esempio perché soggetta
al modo in cui interpretiamo la realtà.
Insieme al negativo e alle ombre, esistono sempre le dimensioni
negative e portatrici di luce. Non ci è concesso avere solo luce
o solo tenebre. Tutte le realtà sono crepuscolari, mescolando
luci e ombre. Ma in questa riflessione il mio approccio riguarda
le ombre, perché sono queste a causare gli attuali problemi.
Per quanto possa essere doloroso guardare in faccia la realtà,
lo è di più essere calpestati. Come lo è il popolo Gumuz, ora.
La libertà è come l’aria; ci si accorge quanto vale quando co-
mincia a mancare.
Saper muoversi con il linguaggio, è importante per noi umani,
un po’ vuol dire sapersi muovere nella vita. Ereditiamo tutto
un linguaggio che correda in qualche modo la nostra esistenza e, con essa ci orientiamo. Ma a volte non
è sufficiente. Io non trovo le parole adatte ad esprimere quello che vivo. Le parole a disposizione non mi
bastano. Il vocabolario che mi è stato dato è incompleto e le parole ereditate non riescono a raccontare
l’esperienza che sto vivendo, al punto che avverto forte una tensione fra linguaggio ed esperienza vissuta.
Un filosofo non ricordo chi, diceva che il limite del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo. Qui
bisogna far nascere parole nuove non più contenibili in rigidi reparti.
La sensazione adesso, è quella di una liberante nudità del pensiero, dell’anima, del cuore. E dunque an-
che una inattesa sensazione di leggerezza, che si accompagna allo smarrimento iniziale. L’impressione
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