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                                    15FESTE Tra le varie iniziative in ricordo dei nostri defunti, e tra gli appuntamenti dedicati alla figura del caro Don Gianmaria Carrara in occasione del venticinquesimo anniversario della sua morte, domenica pomeriggio 3 Novembre abbiamo voluto ripercorrere i luoghi in cui %u00e8 nato e cresciuto a Serina. %u00c8 stata un%u2019esperienza toccante e ricca di emozioni, un vero e proprio pellegrinaggio nella parrocchia che lo ha visto crescere e formarsi, lasciando profonde tracce di seriet%u00e0, onest%u00e0 e dedizione per la sua terra, la sua famiglia, la sua gente.Ad accoglierci c%u2019erano i nipoti di Don Gianmaria, che con grande affetto ci hanno accompagnato al Campo Santo. Qui, in un momento di raccoglimento, abbiamo visitato le tombe dei suoi genitori e dei fratelli defunti, soffermandoci poi davanti alla sua lapide posta all%u2019interno della cappella del cimitero. Una lapide semplice ma significativa, poich%u00e9 Don Gianmaria riposa nella cappella centrale dei sacerdoti nel nostro cimitero, dove fu tumulato il giorno del suo funerale.La famiglia Carrara, numerosa e devota, ha vissuto la povert%u00e0 e la fatica del lavoro della terra. Era una famiglia che trovava nella parrocchia e nella comunit%u00e0 i suoi luoghi di socializzazione e sostegno. Le difficolt%u00e0 economiche portarono molti dei suoi membri a emigrare, soprattutto verso l%u2019America Latina, in particolare l%u2019Argentina. Anche il padre di Don Gianmaria e alcuni parenti prossimi seguirono questa strada.Accompagnati dai nipoti e da una guida locale abbiamo attraversato le vie del paese che Don Gianmaria percorreva nella sua giovinezza. La visita alla chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata %u00e8 stata particolarmente significativa: un luogo che custodisce importanti opere d%u2019arte di Palma il Vecchio e Palma il Giovane. La sagrestia, simile a una pinacoteca, ci ha sorpreso per la sua ricchezza: arredi, vesti sacerdotali decorate con raffinati e preziosi dettagli e un%u2019atmosfera che parla di una fede viva e curata... un%u2019arte nella sua grande espressione! Crediamo che Don Gianmaria avrebbe voluto raccontarci di quell%u2019arte, lui che tanto era affascinato nel parlare dei luoghi ricchi di arte, la sua Firenze, per esempio, che tanto amava! Altra nostra tappa %u00e8 stata la chiesa di Santa Margherita, la pi%u00f9 antica di Serina, dedicata alla protettrice delle partorienti. Infine abbiamo raggiunto la casa natale di Don Gianmaria. Osservare quel cortile dove aveva mosso i suoi primi passi %u00e8 stato un momento di grande emozione, un collegamento Ricordo di Don Gianmaria Carrara: una visita al cuore delle sue radici.diretto con la sua infanzia e con il contesto che ha nutrito la sua vocazione fino ai venticinque anni, prima della sua ordinazione sacerdotale. Mentre percorrevamo quei luoghi pittoreschi, immersi in una natura spettacolare, sembrava quasi che Don Gianmaria camminasse al nostro fianco: con il suo passo lento, le mani unite dietro la schiena, la sigaretta nascosta tra le dita e lo sguardo basso. Era come se ci sussurrasse un GRAZIE, pieno di emozione e gratitudine, per averlo ricordato soprattutto in quei giorni.Un uomo che sapeva commuoversi e piangere davanti alla sofferenza ma anche davanti alla gioia! Un uomo che ha lasciato un%u2019impronta indelebile nei cuori di quanti lo hanno conosciuto e amato. La sua memoria rimane viva nella nostra comunit%u00e0, un%u2019eredit%u00e0 ricca di valori, di senso di umilt%u00e0 e di grande, grande profondit%u00e0 d%u2019animo. Grazie, Don Gianmaria!Chiara Sana
                                
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