Page 17 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Gennaio-Febbraio 2020
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IL NATALE NELLA NOSTRA COMUNITÀ IL NATALE NELLA NOSTRA COMUNITÀ
1- Le mani di Maria
[Viene portato un telo bianco che servirà per la culla]
Voi sarete allattati e portati in braccio e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò (Isaia 66,12-13)
Mentre Giuseppe e Maria si trovano a Betlemme, si compiono per lei i giorni
del parto. Il suono di un vagito squarcia la notte, la mamma prende il neonato
tra le braccia, con le sue mani lo accarezza, lo nutre, lo avvolge in fasce e
lo adagia nel tepore di una mangiatoria. Non è un posto ricco e privilegiato,
ma è un posto pieno di amore.
COMMENTO: Sono Paola e mi ritrovo sola e spaesata: il bimbo che
ho in grembo vuole nascere prima del previsto ed io ho paura perché se così fosse avrebbe
difficoltà a sopravvivere. Quante volte ho sognato di avere tra le braccia, di accarezzare e donare
tutto il mio amore a questo bimbo che ancora non conosco, ma che già fa parte della mia vita.
Aiutami Signore a superare questo mio difficile momento e fa che le mie mani possano un giorno
accogliere questo tuo meraviglioso dono.
Preghiamo perché la vita che è dono di Dio sia per tutti motivo di gioia e di speranza.
2- Le mani di Giuseppe
[Viene portata una culla di legno]
Come un padre è tenero verso i figli, così il Signore è tenero
verso quelli che lo temono (Salmo 103,13). Il padre del giusto
gioirà pienamente, e chi ha generato un saggio se ne compiacerà
(Proverbi 23,24). COMUNITÀ DI SAN BARTOLOMEO
La crescita di Gesù “in sapienza, in età e in grazia” (Lc 2,52)
avviene anche sotto gli occhi di Giuseppe, che ha l’altro compito di crescere, ossia di nutrire, di
vestire e di istruire Gesù nella legge e avviarlo a un mestiere, in conformità ai doveri assegnati
al padre. Con le sue mani, San Giuseppe si occupa della vita della famiglia di Nazareth in ogni
circostanza: prima nella povertà di Betlemme, poi nell’esilio in Egitto e, successivamente, nella
dimora a Nazareth.
COMMENTO: Oggi non è come ieri. L’educazione di un genitore spesso si rifà inconsciamente
alla sua esperienza di bambino e soprattutto all’esempio dei suoi genitori. Trasmette la sua
educazione ricevuta elaborandola ed adattandola a oggi e credo che ciò sia avvenuto da sempre.
Ma l’oggi è affollato da molti “attori” che vogliono incidere nell’educazione del figlio e piano piano,
mentre il lavoro e il resto dell’occupazione quotidiana ti lascia meno tempo per il rapporto con lui,
gli attori competitori sono sempre lì, pronti: basta un telefono, un video, un dito per permettere loro
di trasmettere il loro stile di vita. Oggi siamo genitori e padri in percentuale, cioè occupiamo una
fetta della loro educazione e dobbiamo fare in modo che quella “fetta” grande o piccola che sia,
debba essere di qualità, di esempio, capace di renderli autonomi nel comprendere e distinguere
il bene dal male, il giusto dallo sbagliato. Oggi ti preghiamo per questo Signore! Oggi non è come
ieri.
2- Le mani dei pastori
[Viene portata della paglia che servirà per la culla]
Il Signore è mio pastore: non manco di nulla (Salmo 23,1). Come pastore
egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini
sul petto e conduce dolcemente le pecore madri (Isaia 40,11).
Incontriamo ora i pastori. Sono i primi che vengono a vedere e salutare
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