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9APPROFONDIMENTOmodo particolare gli esseri umani, chiamati a condividere la dignit%u00e0 filiale e ad essere partecipi della stessa vita divina. Confidiamo pertanto nella grazia particolare di questo anno giubilare, che porta il dono divino di %u201cnuovi inizi%u201d: quelli che il perdono offre a chi %u00e8 prigioniero del suo peccato; quelli che la giustizia porta a chi %u00e8 schiacciato dall%u2019iniquit%u00e0; quelli che la speranza regala a chi %u00e8 bloccato dalla disillusione e dal cinismo.Roma, 24 settembre 2024Il Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, Messaggio per la 47%u00aa Giornata Nazionale per la Vitami pare di capire di pi%u00f9 di quella notte remota.Per fortuna ieri c%u2019era il mercato rionale, e noi due insieme, liete, in giro fra le bancarelle. Per fortuna, perch%u00e9, non so come, al mercato si ritrova un%u2019altra Milano. Un vecchio signore si ferma e domanda quando nasce. Un ambulante egiziano si congratula: %u00ab%u00c8 il primo? Io ne ho quattro!%u00bb Da dietro ai banchi i tunisini, i marocchini sorridono, vedendo una donna prossima al parto. La guardano come fosse un segno di benedizione. Noi, invece, tranne pochi anziani, siamo dentro questa tacita paura.Man mano che passano i giorni avverto la tensione nella cervicale irrigidita, non ho fame, fatico a dormire. Eppure non ero ansiosa per me, al primo figlio. Quando mi dissero di fare il corso per partorienti mi imbizzarrii: %u00abUn corso? Io sono una donna, e sapr%u00f2 partorire come hanno fatto mia madre e le mie nonne e bisnonne%u00bb, risposi orgogliosa. Cosa che, in effetti, fu. Doloroso, ma non difficile partorire. %u00c8 una battaglia, ma una battaglia bella, per fare vivere, non per fare morire.Poi, in auto nel traffico impazzito di Milano al 12 dicembre, le chiedo: %u00abMa lui, non dice niente?%u00bb. %u00abNon parla molto%u00bb, risponde. Non %u00e8 vero, le dico, devi stare in silenzio e lo sentirai. Parlagli. Nel buio del suo limbo, che sappia di non essere solo.(A pensarci, dev%u2019essere piuttosto spaventevole nascere. Cacciati dal proprio mondo, come da un Eden: le spinte brusche, la luce che acceca gli occhi, l%u2019aria che brucia i polmoni). Fattelo mettere subito sul petto, che riconosca il battere del tuo cuore. Tienilo bene stretto fra le braccia, ha paura del vuoto.Ma le saprai, queste cose, in quel momento, come venute da una sconosciuta te stessa. Sono cose, bambina, che noi donne sappiamo da sempre. Un mistero: dal greco mueo, %u201cchiudo la bocca%u201d, %u201cresto muto%u201d. Incomprensibili cose, forse, oltre la nostra met%u00e0 di cielo.Marina Corradi, da AVVENIREIn giro per la metropoli accanto alla figlia ormai prossima al parto, tra sguardi indifferenti (o preoccupati), una festosit%u00e0 per%u00f2 di pochi. E il riaffiorare di una certezza tutta femminile.Lei porta ancora i capelli lunghi alla schiena. Senza trucco, sembra appena uscita dal liceo. E molti per strada la guardano meravigliati, con quella evidente pancia da nono mese: cos%u00ec giovane, gi%u00e0 mamma? %u00c8 strano, in questi giorni sotto Natale, girare per Milano con una donna a pochi giorni dal parto. Perch%u00e9 %u00e8 tanto insolita una mamma cos%u00ec giovane (anche se in realt%u00e0 lei ha 26 anni) che nei negozi del centro le commesse paiono quasi imbarazzate. La guardano, sorridono ma non dicono nulla. Sar%u00e0 stato senz%u2019altro un incidente, sembrano dirsi, nella loro snellezza da Barbie, non %u00e8 possibile volere un bambino a questa et%u00e0. Mia figlia non fa nulla per nascondersi, anzi, slaccia il cappotto e cammina stanca del peso, ma fiera. Un po%u2019 seccata: %u00abMi prendono per una ragazza madre%u00bb, dice, ed esibisce la fede d%u2019oro sull%u2019anulare sinistro.Ventisei anni fa a Milano, per%u00f2, tutti erano pi%u00f9 sorridenti. Mi fermavano le nonne, materne: %u00abQuando nasce?%u00bb. Adesso no, dopo il Covid la gente di Milano cammina come non vedendo niente.E con questa guerra poi, lontana eppure vicina. Faticano i passanti a sorridere ai bambini in passeggino.Come dentro a un silenzioso dubbio: %u00e8 una cosa davvero buona, oggi, venire al mondo?Lei, comunque, aspetta. Sotto Natale. Strano vivere questi giorni quasi in una immedesimazione. Ripenso a quei due, pellegrini verso Gerusalemme, con un altro sguardo. Quanto doveva essere faticoso procedere a piedi per i sentieri, o sobbalzando sul dorso di un somaro, al nono mese; e che freddo, di notte. Mi viene in mente quella poesia che si studiava a scuola da bambini, in cui Maria e Giuseppe pellegrini non venivano accolti in alcuna locanda, e il tempo scorreva, e la notte ormai era fonda. Ora, in questo singolare Avvento accanto a mia figlia,Ci frequenta ancora il mistero di far nascere una vita?