Page 5 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Giugno-Luglio 2020
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IN CAMMINO VERSO L'ORDINAZIONE
         IN CAMMINO VERSO L'ORDINAZIONE

                  PENSANDO ALLA MIA, ORMAI PROSSIMA, ORDINAZIONE SACERDOTALE
       Mai avrei pensato di trovarmi, a giugno inoltrato, a scrivere queste parole sul nostro bollettino.
       Secondo i nostri programmi, avremmo dovuto, come comunità, vivere il tempo di Quaresima, il Triduo
       Pasquale e il tempo di Pasqua, i ragazzi avrebbero dovuto ricevere i Sacramenti; il 30 Maggio io e don Luca,
       assieme a don Michael, nostro compagno, saremmo dovuti essere stati ordinati Sacerdoti.
       I fatti a noi noti del Coronavirus, hanno modificato e, a tratti stravolto, ogni nostro programma…
       Quello dal quale, con molta cautela e responsabilità stiamo uscendo, è stato un periodo impegnativo per
       tutti: chi è stato colpito dal virus, chi ha perso una persona cara, chi ha sofferto per le misure restrittive o per
       le difficoltà economiche... Tutto questo mi ha portato a fare diverse considerazioni, in questi mesi, in cui ho
       avuto più tempo per pregare, per pensare, per meditare.
       Al centro di numerose meditazioni e preghiere di questo periodo, c’è stato abbondante posto per la futura
       ordinazione che si svolgerà Sabato 29 Agosto, alle 17.00, nella nostra Chiesa Cattedrale in Città Alta.
       Inizialmente, come sapete, la data era stata fissata per Sabato 30 maggio, vigilia di Pentecoste, ma a causa
       delle vicende che hanno toccato così fortemente la nostra terra, il Vescovo ha deciso di sospenderle e pochi
       giorni fa ci ha comunicato la data in cui io e i miei compagni saremo ordinati Sacerdoti.
       I pensieri che abitano il mio cuore in questo momento sono diversi: da un lato rimane ancora il segno di
       quanto abbiamo vissuto, dall’altro la trepidante attesa per quello che avverrà. Vorrei condividere con voi
       alcune riflessioni che ci sono state proposte durante i giorni di esercizi spirituali che abbiamo vissuto poche
       settimane fa, sotto la guida di don Gianni Carzaniga. Al centro di quelle giornate c’è stata la riflessione
       sulla figura del prete e il rito dell’ordinazione che vivremo. Tra le tante sollecitazioni, una mi è rimasta
       particolarmente impressa: siamo abituati, durante la S. Messa, a sentire pronunciare dal celebrante le parole
       “questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi”. Non mi ero mai soffermato sul fatto che pronunciate
       dal sacerdote queste parole si riferiscono al Signore, che è morto sulla croce per noi, ma anche al sacerdote   LE NOSTRE COMUNITÀ  LE NOSTRE COMUNITÀ
       stesso; egli infatti offre tutta la vita per la sua gente, offre il suo tempo, le sue capacità e passioni e, quando
       sale all’altare, porta la sua vita e quella della comunità, i suoi dolori e i loro, le sue fatiche e quelle della sua
       gente, insomma, porta e offre la sua vita e quella di tutti al Signore perché Lui la trasformi, la santifichi, la
       salvi e la rinnovi sempre. Il predicatore ha inoltre sottolineato che ciascuno ha dei limiti e dei difetti e che
       l’ordinazione non cancella quello che non funziona o non ci piace di noi. Da preti, da cristiani, dobbiamo
       cogliere queste parti non belle di noi come occasione di conversione e possibilità per chiedere perdono
       quando si sbaglia, esercizio non facile, ma estremamente bello e significativo, che dice il nostro cammino,
       che dura tutta la vita, dietro al Maestro.
       Un altro aspetto che mi ha particolarmente colpito e, che ritengo profondamente vero, è che diventiamo
       preti, non per merito nostro, ma perché Qualcuno ci ha chiamati e ci ha scelti e perché la Chiesa ci ha accolti.
       Da preti saremo parte di una grande famiglia, con dei nuovi confratelli, gli altri sacerdoti, per servire al
       meglio il popolo di Dio cercando anzitutto noi, di vivere in modo coerente la nostra vocazione, cioè vivere
       da cristiani, la preghiera, i Sacramenti, confessando e confessandoci, celebrando l’eucarestia, impegnandoci
       nella catechesi, negli incontri, al CRE, nell’informalità.
       Tutto questo perché abbiamo fatto un incontro che ci fa essere grati al Signore per tutto quanto ci ha
       donato, un incontro che cambia la vita perché la riempie, la salva e la ri-significa e, vorremmo, con la nostra
       testimonianza e la nostra vita, che questa esperienza sia resa possibile e desiderata dal maggior numero di
       persone possibile, perché una vita spesa per il Signore, ciascuno nella specificità della propria Vocazione, è
       una vita bella, la più bella che possiamo vivere!
       Chiedo quindi a tutti una preghiera, per me, per don Luca e don Michael, in questo periodo che ci separa
       dall’ordinazione perché, come dice la frase che ho scelto come motto della mia ordinazione “mi abbandono
       alla fedeltà di Dio ora e sempre” affinchè possiamo essere sempre strumento della sua Misericordia a servizio
       del Suo Popolo, certi che Lui non mancherà mai alla sua promessa di fedeltà, di perdono, di vicinanza,
       facendo dono di tutte le grazie necessarie per superare le prove, quando ci saranno, fino alla fine dei giorni.
                                                                                     don Andrea Borgonzoni


                                                                                Giugno-Luglio 2020        5
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