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                                    9SAN ROCCO IN ALBENZA E finalmente don Torri, sempre nel 1961, pu%u00f2 inaugurare la %u201csua%u201d Colonia, non senza un po%u2019 di orgoglio: %u201cColonia montana di Albenza, 14 luglio-10 agosto 1961. Un fatto nuovo, straordinario in Albenza fu l%u2019arrivo della Colonia dell%u2019Asilo dei bambini della pianura. Il parroco provvide a sue spese ad arredare l%u2019Asilo di letti, materassi, guanciali, lenzuola, coperte di lana, coperte bianche, frigor, per alloggiare la Colonia montana nell%u2019Asilo. L%u2019esito %u00e8 stato buono e lusinghiero per l%u2019aria buona, panorama e per il trattamento alimentare. La salute dei bambini %u00e8 stata ottima%u201d.Nel novembre del 1961 si iniziano anche i lavori per la costruzione delle scuole elementari in Albenza: %u201cA Casucco, dopo tanti anni di indugi, %u00e8 iniziata la costruzione delle scuole elementari%u201d. 1962. Il 7 gennaio 1961 si scopre la lapide dei caduti di Albenza nelle due guerre mondiali. %u201cDa vari anni il parroco don Torri insisteva perch%u00e9 fosse murata una lapide ai caduti della guerra 1940-1945. Infatti sul lato sud della chiesa gi%u00e0 era stata murata una lapide per i caduti della guerra del 1915-1918. Detta lapide era di marmo friabile e di valore nullo, ma bella con la testa di Cristo morto. Si pens%u00f2 anche di fare un monumento ai caduti, ma la proposta non and%u00f2 in porto. Alla fine si decise di fare una sola lapide per i caduti e dispersi delle due guerre. Il giorno 7 gennaio, con un grandissimo concorso di popolo venuto anche dai paesi vicini, si fece la processione di S. Antonio, poi il parroco bened%u00ec la lapide che fu scoperta tra la commozione generale dei presenti. La lampada rossa di notte appare a distanza e ricorda il sangue e l%u2019amore dei caduti%u201d. Ermanno Arrigoni Per tutti i lavori compiuti da don Torri per la parrocchia di Albenza, come abbiamo visto nell%u2019ultimo articolo sul Bollettino parrocchiale, come scrive ancora egli nel Liber Chronicus della parrocchia, %u201cil parroco dovette fare assegnamento sui parenti e sui famigliari, sulle sue fatiche, lavori, risparmi, sudori, sangue. La Chiesa contribu%u00ec con 1.450.000 lire ricavate dalla vendita delle case cadenti di Capreti, tutto il resto fu a carico del parroco e dei suoi parenti. I lavori da parte del parroco iniziarono nel 1958, mentre per conto degli operai nel 1960.I lavori proseguirono nel 1961 e terminarono nel 1962%u201d. Negli anni Settanta inizi%u00f2 in Albenza la coltivazione dei lamponi, una produzione meno faticosa del grano e della vite. La coltivazione ebbe successo: si portavano anche 500 quintali di lamponi alla Campari di Milano. Tutti i ragazzi delle scuole, appena iniziate le vacanze,erano nei campi a raccogliere lamponi; venivano anchei ragazzi da Almenno S. Bartolomeo. Si costitu%u00ec anche una Cooperativa dei piccoli frutti.1961. Nella primavera del 1961 don Torri, con la solita volont%u00e0 di fare e di risparmiare, costruisce la scalinata tra la chiesa e l%u2019asilo, %u201ccon 500 quintali di materiali tra sassi, sabbia e cemento%u201d. L%u2019inaugurazione del nuovo Asilo-Colonia avviene il 7 maggio 1961 con la presenza del vescovo di Bergamo, Piazzi, che taglia il nastro augurale. Sempre nel 1961 avviene la costruzione di 44 colombari e la ristrutturazione del cimitero di Albenza. Don Torri scrive sul Chronicus: %u201cSalito come sindaco Tironi Stanislao di Albenza, ma residente ad Almenno S. Bartolomeo, cur%u00f2 subito la costruzione di 44 colombari e la restaurazione del cimitero che appariva cadente. Il cimitero ha cambiato cos%u00ec la faccia, perch%u00e9 furono rifatte le due aule attigue alla chiesina, la cappella e i muri perimetrali%u201d.Don Pietro Torri(1952-1964)Parroci di Albenza 71ma parte-continua
                                
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