Page 6 - Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Marzo 2020
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IN CAMMINO VERSO L'ORDINAZIONE DI DON LUCA E DON ANDREA
LE NOSTRE COMUNITÀ LE NOSTRE COMUNITÀ
Ecco un suo scritto: "Signore, anche in famiglia non intensifica e da lui riceve consigli che saranno
si prega più né a tavola né prima di andare a letto, decisivi. Il cardinale, come detto, non cedeva e anzi,
non si legge più il Vangelo insieme, non si parla più invitava don Andrea a prodigarsi in tutti i modi per
di te. Per questo le nostre famiglie si seccano. Non vivere e far vivere gli anni di preparazione al grande
manca niente, ma manchi tu". Giubileo del 2000.
Naturalmente si darà da fare anche per costruire la E' mirabile la sua abnegazione e passione; ma su
chiesa di mattoni che nel 1988 verrà consacrata dal suggerimento del vicario apostolico in Anatolia,
card. Vicario Ugo Paletti. Ma anche questa chiesa diventato suo amico, suggerisce al cardinale che
di mattoni aveva pensato di utilizzarla per edificare il frutto più bello del Giubileo sarebbe stato che
quella della fede e della carità. Più volte organizzò la Chiesa di Roma, centro della cristianità e sede
il pellegrinaggio in Terra Santa e per la posa della di Pietro, donasse un prete a quelle Chiese dalle
prima pietra, andò lui stesso a prenderla a Nazareth. quali è nata, sia come segno di gratitudine per la
Dopo aver messo lui per primo questa pietra, fece fede ricevuta, sia come concreto frutto del Giubileo.
posare un sasso anche a tutti i parrocchiani, grandi Anche Mons. Franceschini insiste, su questa linea,
e piccoli, per indicare che loro erano le fondamenta presso il cardinale e finalmente don Andrea riceve
della vera chiesa e volle intitolarla "Gesù di dal suo vescovo il permesso di partire proprio nel
Nazareth" e così, una minima parte del suo sogno Giubileo del 2000 come prete "fidei donum" della
era ora parte anche della sua comunità e della sua chiesa di Roma al vicariato apostolico dell'Anatolia.
attività come parroco. Nell'agosto del 2000, prima di partire si reca a
In quegli anni col permesso del vescovo di Fatima per mettere sotto la protezione di Maria
Sabina Poggio Mirteto restaura anche la chiesetta questa sua nuova missione che aveva sognato da
abbandonata di S. Nicola a 40 Km da Roma per una vita, ben conscio delle enormi difficoltà che vi
potervisi recare in solitudine e preghiera a ricaricare avrebbe trovato, disposto, come scrive, a morire
le pile e poter anche portare nel silenzio i gruppi per amore di Gesù.
parrocchiali. Nel settembre eccolo a Urfa, dove già aveva
Naturalmente i contatti col cardinale per soggiornato alcuni mesi, in una casa in affitto,
l'inaugurazione della chiesa parrocchiale furono adiacente ad una chiesina del VIII secolo ormai
l'occasione per don Andrea di tornare alla carica abbandonata. Con lui porta due donne (Piera e
perché intanto aveva allacciato rapporti con alcuni Luciana) conosciute nella sua prima parrocchia
cristiani e col vescovo dell'Anatolia in Turchia di parroco e che con lui avevano condiviso il suo
orientale vicinissima al Libano, ad Israele, alla Siria sogno. Colà trova anche un'altra donna tedesca
e alla Giordania, cioè nei luoghi dove nacquero le (Columba) che stava già in quella casa e insieme
prime chiese cristiane. cominciano la loro testimonianza.
Ma il cardinale non cede. Anzi nel 1993 lo nomina Cosa fa a Urfa?
parroco ai SS. Fabiano e Venanzio vicino al Prima di tutto dobbiamo sapere perché proprio
Laterano. Prima di entrarvi ha però il permesso di Urfa! Essa prima si chiamava Carran, il luogo dove
andare per cinque mesi nel paese dei suoi sogni Abramo sentì la voce di Dio che gli diceva: "Lascia
e si fa il giro del Medio Oriente ripercorrendo le la tua terra e va' dove io ti indicherò".
tappe della diffusione del cristianesimo, guardando, Era quanto don Andrea aveva sempre sognato di
incontrando e pregando in solitudine. fare; abitare dove era nata la fede in Dio e dove il
E così, dopo un altro soggiorno di cinque mesi patriarca delle religioni monoteiste l'aveva accolta e
in Turchia a Urfa, vicino al confine con la Siria, seguita, senza se senza ma.
eccolo parroco ai SS. Fabiano e Venanzio, nel Cosa fa a Urfa è lui stesso che lo scrive al suo
centro di Roma. Naturalmente anche qui si prodiga cardinale Ruini: "Cosa faccio? E' difficile dirlo. In
instancabilmente e inculca anche alla sua gente la sintesi prego, cerco di essere una lampada accesa e
passione per i luoghi santi a lui tanto cari. di tenere ben accesa la lampada dell'Eucarestia, ..."
La sua amicizia con il Vicario dell'Anatolia si Ai suoi ex parrocchiani scrive: "Sono qui per abitare
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