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26Non fu infatti la tribulina a diventare chiesa, ma una nuova chiesa ad accogliere l%u2019affresco della Madonna presente nell%u2019antica tribulina. Ci%u00f2 avvenne in occasione della peste del 1630, quando i capifamiglia del Comune di Almenno San Bartolomeo, per essere protetti dall%u2019epidemia, fecero voto di edificare in localit%u00e0 Longa una chiesa dedicata alla Madonna. Alla costruzione dell%u2019edificio contribuirono anche molti devoti con lasciti testamentari, elemosine e offerte in natura. Terminati i lavori nel 1644, l%u2019affresco fu traslato all%u2019interno del nuovo edificio e posto sull%u2019altare maggiore.In un%u2019iscrizione sullo schienale del trono di Maria troviamo per%u00f2 fissata per sempre la data dell%u2019opera: 23 settembre 1467.Ancora oggi al centro dell%u2019affresco %u00e8 possibile ammirare Maria seduta su di un trono con aureola e corona: Maria %u00e8 Regina del Cielo ed intercede per tutti noi peccatori. La Madonna indossa un manto esternamente rosso, simbolo di amore, umanit%u00e0 e sofferenza, ed internamente verde, un richiamo alla speranza e alla rinascita. Con la mano destra Maria sostiene Ges%u00f9 bambino, seduto sul suo ginocchio destro, mentre nella mano sinistra tiene un giglio, simbolo MADONNA IN TRONO CON BAMBINO Chiesa della Madonna della Neve a LongaQuasi come un piccolo santuario situato su di una altura -in passato completamente immersa nel verde - la chiesetta della Madonna della Neve di Longa ha un%u2019antica storia profondamente legata al tema delle santelle.Nel 1467 nelle vicinanze dell%u2019attuale chiesa esisteva infatti una %u201ctribulina%u201d (ovvera una piccola edicola votiva) fatta costruire dalla prestigiosa famiglia del luogo, i Bergonzi,in cui era stata affrescata l%u2019immagine della Madonna.I Bergonzi, oltre alla profonda devozione, avevano cura del decoro e della sua manutenzione; nel corso degli anni l%u2019avevano anche leggermente ingrandita. Tenevano le chiavi della cassetta delle elemosine in quanto %u201cpatroni%u201d della cappella. Le offerte erano talvolta di una certa consistenza, perch%u00e9 la cappellina era al centro di una particolare devozione da parte anche di pellegrini e passanti affetti da febbre che speravano nella guarigione facendo visita alla santella. La gestione diretta delle elemosine procur%u00f2 alla famiglia Bergonzi i rimproveri di San Carlo Borromeo e dei vescovi di Bergamo.Oltre alle generose offerte, all%u2019inizio del Seicento la gente inizi%u00f2 a disporre lasciti al sacello di Santa Maria della Neve (cos%u00ec inizi%u00f2 ad essere chiamata l%u2019antica tribulina), esprimendo una ferma volont%u00e0 di trasformare l%u2019edificio in chiesa vera e propria. Tuttavia la peste cambi%u00f2 il corso degli eventi.TESORI DI CASA

